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KALINKA MALINKA

Quintessenza del folk russo



Di Carlo Denitsk

 

 

Siamo stati abituati in passato a pensare che le canzoni che vengono dalla Russia abbiano forzatamente agganci a temi militari, a qualche episodio dei tanti momenti cruenti che il popolo russo ha vissuto, o comunque alle nostalgie o agli amori di un soldato.
Lo stesso suono delle parole, cosi’ diverse dalle nostre, e per la stragrande maggioranza degli italiani sconosciute, lo sentiamo duro, spigoloso, quanto ovviamente esotico. Ne consegue l’errore di pensare che i contenuti siano drammatici o poco romantici.
Naturalmente non è così, e scopriamo, andando piu’ a fondo, che il folk russo fa spesso riferimento alla natura e ad atmosfere bucoliche.
Un esempio riguarda la canzone forse più conosciuta in Occidente, “ Kalinka Malinka”, composta a metà Ottocento da Ivan Larionov, originario di quella che e’ oggi la seconda più grande città russa, Saratov, sul Volga. Il brano, commissionatogli al tempo per una rappresentazione teatrale, fa riferimento a due tipi di piante, il viburno e il lampone, molto diffusi nella Russia centrale. Ne scaturisce un’atmosfera piuttosto fiabesca, che racchiude in se’ tutto quel mondo lontano e per molti versi affascinante. In certi passaggi e’ una sorta di ninna nanna, di filastrocca che gioca nel ritornello con monosillabi derivati dalla parola “ ljulka “, culla.
“Kalinka, kalinka, kalinka moja!”, ovvero: “Viburno, viburno, mio viburno!”;
“ Nel giardino c'è una bacca / lampone, mio piccolo lampone! /
sotto il pino, quello verde / Mettetemi a dormire.
Ay-lyuli, lyuli, ay-lyuli, lyuli “
Non manca tuttavia un riferimento finale a una bella ragazza/o che dovrebbe sicuramente innamorarsi di una lei/lui.
In chiusura la canzone descrive semplicemente lo stato d'animo del protagonista, che gode della natura russa e viene a trovarsi in quello stato di lieta pigrizia che caratterizza l’animo delle persone nelle calde giornate di sole. 
Col tempo, il motivo diventera’ la canzone nazionale per eccellenza, legata in modo naturale al ballo, e risuonera’ quasi in ogni contesto dove viene rappresentata la cultura russa. E’ Il mistero di un mondo che continua ad affascinarci anche dopo secoli.


 

 
   
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