Devo titolare così, perché la gente, fin dai tuoi tempi, non riesce ad individuarti. E' bene mettere in chiaro subito pero' che TU FOSTI I PLATTERS. Tu solista, tu con una voce limpida, potente al bisogno, accattivante, tu che sapevi porgere in modo superlativo ogni brano. Il coretto dei tuoi colleghi non aveva rilievo, erano i tempi del "doo-wap", ci volevano, e ce n'erano almeno mille. Ed e' bene anche sapere che, uscito tu dal gruppo, fosti sostituito da un' altra sorta di nullità, che cantava gli stessi brani, e figurava e figura ancora oggi sempre con il nome Platters.
Il tuo fu uno dei più grandi successi di tutti i tempi, e mi spingo ad affermare che difficilmente una serie cosi' lunga e ininterrotta di motivi romantici di successo potra' mai ripetersi ad opera di uno stesso interprete.
"Only you". Incredibile ascoltarla ovunque, e ripetuta all'inverosimile, per due lunghi anni!
"The great pretender". Il film "American Graffiti" ha provveduto a renderla eterna. "Smoke gets in your eyes". Anche questa resterà comunque e per sempre grazie a quel film. Un motivo di circa vent'anni prima, di cui tu ne facesti il pezzo per eccellenza per il ballo lento.
"My prayer". E dove la ritroviamo un'interpretazione così ?! Solo "The voice" si permetteva performance di questo livello canoro ed emotivo.
E "Heaven on heart?" E "One in a million"? E "You never known"?. E...
Poi tutto si fermo', perché quando uscisti dal nome The Platters e cantasti da solo, sempre benissimo, la massa non ti segui' piu'.
Finisti nell'oblio e anche nella povertà. Pero' la tua voce risuona sempre e vediamo anche le tue immagini, il tuo stile elegante nel proporti con gli attrezzi informatici che tu non hai visto, ma che si propagano più veloci dei dischi dei tuoi tempi. Con il tuo nome sempre in ombra! un destino, ma che importa.