"UN UOMO TRANQUILLO" E IL REGISTA CHE CI FECE CONOSCERE L'IRLANDA
di Corrado Barbieri
Nemmeno da dire che negli anni '50 il flusso di turisti italiani verso l'Irlanda era quasi inesistente, a differenza di oggi che e' una meta tra le preferite. La gente sapeva giusto dove si trovava sulla carta geografica, perche' l'aveva imparato a scuola, ma quali fossero le caratteristiche del suo popolo, quelle del paesaggio e che storia avesse avuto l'Irlanda era cosa sconosciuta ai più. Finche' un grande regista non ci mostro' tutto questo in un film, e lo fece in modo cosi' straordinario e affascinante che quel film sarebbe rimasto per molti decenni tra i più visti dal pubblico, addirittura con il privilegio di essere scelto da molti per la visione la notte di Natale. Divento' uno dei " film di Natale " per l'atmosfera di serenita' che fa respirare, per i sentimenti che suscita, e per le simpatiche gag inserite, e questo in molti paesi.
" Un uomo tranquillo " ( The quiet man - 1952 ) fu una commedia diretta superbamente da John Ford, che con il suo talento e la sua proverbiale, squisita ironia, ambiento' la storia nel paese dei suoi avi, l' Irlanda, della quale si impegno', piu' che in ogni altro aspetto, a sottolinearne il carattere della gente, sullo sfondo del suo splendido paesaggio. Era nel modo di fare cinema di Ford scegliere , quando poteva, lo stesso cast di altri suoi film : due star come primi attori, contornati da una compagnia di caratteristi che non ha avuto eguali nella storia del cinema e che ha dato ai suoi lavori un sapore così speciale da renderli unici.
" Un uomo tranquillo " fu un lavoro non facile per gli attori, perché le caratteristiche degli irlandesi sono peculiari : focosi, combattivi, duri, leali e al contempo sentimentali, pronti a commuoversi con le straordinarie canzoni che da sempre nascono in quella terra, e, in quegli anni ( il film e' ambientato negli anni ' 30 ) legati ancora a tradizioni e abitudini che agli stranieri potevano sembrare alquanto arretrate.
E la storia gioca tutta la sua prima parte proprio su questa differenza di costumi. Sean Thornton ( John Wayne ) e' un americano, che essendo nato in Irlanda ha deciso di tornare alla casa natale, in un piccolo villaggio dove spera di trovare la pace interiore perduta in seguito a un evento drammatico, l'uccisione accidentale sul ring dell' avversario durante un incontro pugilistico.
Il villaggio e' chiamato Innisfree, che non esiste nella realta' ma come luogo immaginario nella letteratura irlandese, anche se c'e', in un piccolo lago, un'isola denominata Innisfree, celebrata anch'essa dalla poesia e da una canzone.
Ed e' proprio la popolazione del villaggio, impersonata dai caratteristi del cast, che dara' al film lo spessore giusto per diventare un grande successo. La vicenda d'amore tra l'americano Sean e Mary Kate Danaher ( una bellissima Maureen O'Hara ), legata alle sue tradizioni e tipica rappresentante dei caratteri irlandesi, e' il motore di tutta la commedia, movimentata, turbolenta, divertente e sentimentale, con un lieto fine inusitato.
Ecco allora entrare in azione il vecchietto Michelino Flint ( un grande Barry Fitzgerald ) che scopre il nuovo venuto americano e svolgera' nella vicenda il ruolo di paraninfo. Ecco il prete cattolico Padre Lonegan ( Ward Bond ) autoritario e combattivo, il Reverendo Playfair, il pastore protestante, di larghe vedute e con la passione per gli sport. Ecco la vedova Tillane, austera, ricca e rispettata. Poi la seconda figura piu' importante del film, il collerico e rozzo Will Danaher ( Victor McLaglen ) fratello tirchio e burbero di Mary Kate, proprietario terriero che entrera' in aspro contrasto con Sean.
Attorno a queste figure principali pero' ne ruotano molte altre, che forniscono infinite sfaccettature alla vicenda, a partire da quando all' inizio Sean Tornton entra nel Pub chiedendo la loro birra scura, la Potter, la tipica bevanda irlandese . La piccola folla e' curiosissima di sapere chi e' il nuovo venuto e allo stesso tempo, come accade in ogni piccola comunita' che vive isolata dal mondo, lo guarda con diffidenza. Sean invita tutti i presenti a bere con lui, ma prima gli viene chiesto il nome, al che cessano gli sguardi e iniziano le domande indagatrici. " Come si chiamava vostro padre ? " - gli chiede un vecchio ( Charles Ford,fratello del regista) , Michele Thornton, risponde Sean, ma il vecchio insiste "...e il padre di vostro padre ? " e la risposta e' " Il vecchio Sean Thornton " ." Allora e' tutto diverso" dice il vecchio " e' una bella serata e beviamo volentieri ! ". Il ghiaccio e' rotto e tra una birra e l'altra uno dei presenti attacca con la fisarmonica e tutti cantano in coro il brano tradizionale " The wild colonial boy ". E' un dettaglio tra i tanti che il film insegna sull'Irlanda : la canzone parla di un ragazzo irlandese che viene deportato dagli inglesi in Australia, dove inizia a scorrazzare facendo il bandito, che pero' ruba ai ricchi per dare ai poveri. Una figura irlandese leggendaria, un eroe, che si intreccia con vicende australiane. Anche il padre di Sean era stato deportato in Australia, e quindi Sean a pieno titolo e con simpatia viene accettato dalla piccola comunita', fatta eccezione per Will Danaher. Altre belle, classiche canzoni irlandesi sottolineano vari momenti del film, tra cui " Galway Bay" e " Isle of Innisfree ", canzone nostalgica e romantica, che parla anch'essa di un giovane che combatte ed e' costretto ad emigrare, per tanti anni un destino comune a tanti irlandesi, che mai avevano sopportato il dominio britannico.
Tanta Irlanda quindi, uno splendido paesaggio e tanti personaggi simpatici come quel popolo sa essere, ma anche una vicenda d'amore ben strutturata nella storia e con un finale da favola. Film " di Natale " si e' detto, premiato con due Oscar, e che gli italiani scoprirono in quel lontano 1952.