TOPOLINO E GLI ZINGARI
di Corrado Barbieri
Nel 1931, con ben 96 strisce quotidiane, appare negli Stati Uniti l'ottava storia di Disney, " Mickey Mouse and the Gipsies ", Topolino e gli zingari. Una storia ricca e complessa per il gran numero di scene e disegni, a firma Floyd Gottfredson, dove si alternano con una dinamica che definiremmo vorticosa, scenette e battute comiche della compagine di Topolino e amici ( Minnie, Orazio, Clarabella,Pluto ) che vanno a fare un camping, a una vicenda drammatica, il rapimento di Minnie da parte di una banda di zingari, capeggiati da una regina malvagia dall'aspetto suino, che giunge a tentare di uccidere la compagna di Topolino, salvata in extremis. Disney a ben vedere e specie inizialmente, inseriva spesso vicende inquietanti nelle sue storie avventurose e fondamentalmente divertenti. Esempio piu' lampante, come ci fece notare Federico Fellini nell'ottimo documentario " Disney e l'Italia " ( vedi in questa sezione ), " Biancaneve e i Sette Nani ", dove l'intento e le scene della perfida regina che si trasforma in strega sono passaggi da horror.
Ma la caratteristica peculiare di " Topolino e gli zingari ", che ci da' la misura del fermento editoriale in corso in quegli anni nel campo dei comics, e' il grande numero e la diversificazione delle edizioni apparse, tutte interessanti per motivi differenti e intrinsecamente affascinanti per appassionati e bibliofili. Nel 1935 fu Salani in Italia ad acquisire i diritti della storia dagli inglesi che evidentemente l'avevano anch'essi pubblicata.
L'editore italiano la inserì' nella sua collana " Piccoli Grandi Libri", che poi divenne " Grandi Piccoli Libri ", sulla scia dei Big Little Books americani. Sebbene questi ultimi fossero destinati a rimanere per sempre e in tutto il mondo oggetto di culto per il loro indiscutibile fascino e i tanti titoli apparsi, la serie di Salani, oggi molto rara, fu quella che in Italia tento' un'impresa simile, seppur comprensiva di solo un centinaio di titoli. Una serie molto curata che rimane una tappa per noi storica.
Nel 1937 pero' Mondadori, avendo acquisito come sappiamo i diritti dalla Disney, inseri' la storia nei suoi Albi d'Oro con una copertina molto accattivante. Nel 1974 si ritroverà la storia nel cofanetto " Topolinissimo" sempre della Mondadori, un'edizione curata male e stampata altrettanto male, quindi poco godibile esteticamente. Negli anni successivi, nei vari album di revival Disney editi dalla casa editrice milanese, troviamo nuovamente e varie volte la storia .
Ma esiste un'edizione molto meno nota in Italia e piuttosto rara, che e' la piu' densa di fascino, quella pubblicata da Hachette in Francia nel 1933 con il titolo " Mickey Mouse fait du camping" . Interamente a colori a differenza delle altre ( in Italia si dovrà' aspettare un' edizione del 1988 ), riesce a mostrare in pieno tutta la ricchezza grafica e la dinamica della storia, nonche' la fitta sceneggiatura.
I colori tenui usati allora, i retini larghi e il formato piu' grande, consentono di apprezzare fino in fondo il sapore unico delle pubblicazioni dell'epoca. Il testo non e' a fumetti bensi' posizionato sotto le illustrazioni.
La riflessione ci porta a considerare di quali incredibili sfaccettature e risvolti sia formato il mondo della grafica disneyana, una sorta di microcosmo in cui non si finisce mai di scoprirne i segreti e le meraviglie.
|