APRILE 1949: NASCE L'IMMORTALE TOPOLINO LIBRETTO
di Corrado Barbieri
Nient'altro nella letteratura illustrata ha visto un' esplosione di creativita' e fantasia come i "comics" della Disney tra l'inizio degli anni Trenta e l'inizio anni Cinquanta.
Limitandoci all'Italia, le nostre edizioni hanno visto la diffusione di massa delle storie create dal team Disney ad opera delle storiche case editrici Nerbini e Mondadori, attraverso varie testate e pubblicazioni librarie, che, pur con varianti e nomi diversi, sotto forma di giornali o di "album" o meglio albi, hanno gravitato attorno al marchio / personaggio Topolino, il Micky Mouse inventato dal genio Walt (vedi in questa sezione).
La guerra e le leggi fasciste avevano imposto una pausa e il Topolino giornale aveva dovuto cessare la pubblicazione tra il 1943 e il 1945. I numeri dell' immediato dopoguerra, stampati sempre su quella carta povera che rimaneva pero' un punto di fascino per come risultavano i colori e per il sapore generale che ne emanava, continuavano a contenere storie di fantasia stupefacente. Forse ancora più graditi erano pero' gli Albi d'Oro Disney e quelli tascabili, che spesso riprendevano storie apparse negli albi degli anni Trenta ma rinfrescate, e dove la figura rimodernata di Paperino e le relative storie create dall'altro genio della Disney, Carl Barks, stavano man mano spostando su di se' il gradimento del pubblico.
Ed eccoci a quella magica primavera del 1949. Topolino giornale sparisce per lasciare il posto a un libretto, di 12,5 per 17,5 cm, le pagine sono cento e la copertina di quel primo numero e' rossa con Topolino maestro di parata (il disegno e' stranamente di autore ignoto) che marcia trionfalmente, mentre nel retro, nella cosiddetta quarta di copertina, Minnie sorride tagliando un fiore.
L'interno e' una messe di sorprese per ogni amatore delle storie Disney e l'impatto si può definite storico.
Partirei dalle due storie di Barks, una delle quali e' uno dei capolavori del grande narratore/disegnatore, "Paperino e il segreto del vecchio castello", che segna la seconda apparizione dello zio Paperone, impegnato, assieme a nipote e ai tre nipotini nella ricerca di un tesoro nel tetro maniero di famiglia in Scozia. Il mix di trovate,tra mistero e humour, e' semplicemente stupefacente,come pure le scene e i dettagli. Inoltre il team italiano diretto da Mario Gentilini si e' curato di cambiare i nomi di personaggi che appaiono via via, e in luogo di quelli originali di nessun impatto per noi, ne ha inseriti di spiritosi, più consoni allo humour italiano. La storia lascio' tutti in spasmodica attesa (un mese, perché fu dopo che Topolino libretto divenne quindicinale) della puntata successiva.
Alla fine i paperini scopriranno che non c'e' nulla di soprannaturale nel fantasma del castello che li minaccia, ma si tratta del fidato custode Piva, alias il gangster Buck Testadura (....) che voleva impossessarsi del tesoro con una trovata scientifica impensata.
L'altra storia di Barks, "Paperino milionario al verde" vede la prima apparizione di quello che sarà il fortunatissimo e antipaticissimo cugino Gastone, che in questa prima storia ha il nome di Bambo. La competizione tra i due paperi, sempre con il contributo decisivo dei nipotini Qui,Quo,Qua, e' spasmodica e induce a schierarci apertamente contro il fortunato cugino fannullone e fatuo. "Eta Beta l'uomo del 2000". E' la storia di Topolino, quando dire 2000 (siamo appunto nel 1949) sembra di parlare di un'era assurda, di un futuro assolutamente remoto... Era proprio così' per tutti.
Si tratta di un'altra novità storica della Disney e lo stravagante Eta Beta, dotato di straordinari poteri di premonizione e intelligenza superiore ai comuni umani, sarà protagonista di molte storie avvincenti a venire.
Aldilà dell' omuncolo dalla testa triangolare e con un solo dito pollice/alluce, ci si può chiedere come mai un uomo del 2000 potesse essere immaginato nudo e con un ridotto gonnellino ....potenza dei creatori straordinari della Disney!
Ma nel libretto c'è talmente tanto da soddisfare tutti i gusti del pubblico, inizialmente compreso tra i 7/8 anni e fine adolescenza, anche se ben presto anche ventenni e trentenni non potranno più sottrarsi alla lettura di Topolino, che diventera' per ogni eta'.
Ci sono le Storie dello zio Remo, con i personaggi di Fratel Coniglietto, di Sora volpe e Compare orso, apparsi decenni prima in libri di favole americani e rispolverati da Disney con disegni che come sempre li umanizzano al massimo. Invece il Lupo Cattivo, protagonista uscito anch'esso dalle favole di inizio 900, via via diventera' sempre meno cattivo, nella figura patetica di Ezechiele Lupo, un lupo cattivo fallimentare e di scarso acume, al quale deve sempre venire in soccorso il figlio, il lupetto buono e disponibile. La dinamica di questo primo racconto e' proprio quella di Cappuccetto Rosso e terminerà in una delusione per il cattivo lupo un po' tonto!
Poi c'è il personaggio di Buci, di certo il meno riuscito di Disney,insetto virtuoso e intraprendente. E segue una storia di pluto, il fido cane di Topolino, alle prese con Medoro,un mastino tutt'altro che raccomandabile, addestrato da malviventi a portare a destinazione un grosso osso contenente una bomba a orologeria per affondare un piroscafo.
Ci sono anche altre storie, ma ciò che oggi sorprende e' la ricchezza della pubblicazione, che contiene giochi, istruzioni come costruire oggetti/giocattoli, rubrica di domande e risposte (a cura di Pippo...), una rubrica filatelica che smuove questa passione in migliaia di bambini per cui le cartolerie dell'epoca devono tenere anche questi articoli, che poi saranno acquistati da mamme che si dovranno immedesimare nella passione recente e spesso entusiasta dei propri figli.
Non mancano le pagine dedicate al Club Amici di Topolino, al quale vengono inviate le proprie foto per poter essere menzionati e farne parte, per poter porre domande di carattere generale ai direttori delle rubriche, un intento didattico encomiabilissimo e che rispecchia quello tipico dell'epoca in generale, quando si pensava giustamente che un bambino o un adolescente dovesse imparare il più possibile del mondo...quasi come oggi... (sigh!)
Eppure c'è anche di più, non si finisce mai di leggere e scoprire Topolino libretto, magico, divertente, sorprendente, propedeutico. Di questo fu capace la Mondadori e il suo team di quegli anni, che sapeva esattamente come sfruttare al massimo il fascino straordinario dei personaggi creati dalla Disney. Dopo qualche anno la magia svanira', man mano che le storie e i disegni originali saranno sostituiti da quelli italiani, e attorno al 1955 la diversita' rispetto al passato e' pressoche' totale.
Dopo quasi 70 anni pero' Topolino libretto e' ancora li', in edicola, non importa se di appeal completamente differente, perche' e' il piu' bel manifesto, un invito a scoprire o riscoprire cio' che e' stato, dono di quei geni scomparsi ma eterni, ai quali saremo sempre grati e che ci entusiasmeranno ancora ogni volta che prenderemo in mano quei numeri dei primi anni, non importa se copie anastatiche od originali, le storie sono quelle, i disegni anche, le emozioni assicurate,
l'arte e' salva, per sempre.
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