LETTERA A TRE STAR : Cyd CHARISSE, Gene KELLY, Fred ASTAIRE
di Corrado Barbieri
Non si poteva parlare di voi se non assieme. Tre vite artistiche così intrecciate, così simili, così fuse tra loro. Tre talenti al massimo grado, tre personalità magnetiche, imprescindibili per chiunque ami non solo l’arte cinematografica ma la musica, la danza, la coreografia.
Gene, attore, regista, ballerino, cantante, coreografo. Non esiste possibilità di accostamento con altri che non siano quei due tuoi compagni. Capisti che il ballo, che nello spettacolo sia teatrale che cinematografico si estrinsecava a quei tempi soprattutto con il tip tap, aveva bisogno di una svolta e soprattutto di estendere le figure, le coreografie, i contesti.
Per far questo necessitava dell’inventiva che portasti tu nelle coreografie, e soprattutto delle capacità atletiche e muscolari di cui tu eri dotato. Non inizio però nè da una tua particolare performance di danza, nè da uno dei due tuoi compagni, ma da un duetto che facesti con un’altra grandissima dello showbiz, Judy Garland, talmente entusiasmante con quel controcanto che si fa ascoltare più e più volte con indescrivibile piacere. E di duetti in quel "For me and my gal" ce ne erano altri, in cui tu e Judy avevate una tale sincronia di canto e di movenze da mettere in eccitazione qualunque appassionato di musica americana.
Dicesti che la tua partner di ballo preferita era.... Fred Astaire, e in realtà le varie volte che faceste dei numeri assieme fu non solo uno spettacolo straordinario, ma una sorta di summa di arte danzante e di due tecniche che si capivano diverse. Ma fu negli assolo dove toccasti le vette più alte, perché quel ballo sotto la pioggia in " Singin' in the rain " fu insuperato ed insuperabile, tanto che registi, attori, scrittori, in ogni occasione, in ogni compendio di arte cinematografica lo citano, ed è un unicum. E con i pattini a rotelle? Altro assolo di incredibile dinamica, dove si fondono arte e prestazione atletica.
Cyd, io vorrei invece sapere cosa pensasti quando rivedesti la scena con Gene, sempre in "Singin' in The Rain", quella con quello strepitoso vestito verde ramarro, quello che mette in evidenza tutta la tua sensualità. Che carica erotica! Forse mentre la giravano non ti rendesti ben conto che sarebbe passata alla storia. O forse si’...! e quella tua espressione del viso così dura, perché dovevi essere la donna fatale, in caschetto nero e bocchino lungo, non faceva che enfatizzare il tuo corpo perfetto, le cui movenze erano del pari sensuali come mai penso fosse apparso nei film di Hollywood.
Cyd, potrei riassumere la tua classe e il tuo talento nella danza riportando la frase di Fred "Quella Cyd! Quando hai danzato con lei, puoi dire di avere realmente danzato!". Ma in realtà facesti tanto, e sempre quella tua prorompente sensualità scaturiva da ogni tua mossa, che vestissi in modo succinto e appariscente o con una gonna midi molto normale, ballerine ai piedi, golfino da donna di casa. E i volteggi che facevi coinvolta nella incredibile leggerezza della conduzione di Fred, in "Calze di seta", erano come svolazzi grafici, pennellate in un quadro dove tutto era armonioso.
E sì, Fred, ballerino con uno stile inimitabile, un’eleganza mai nemmeno sfiorata da altri, tu non ballavi, fluivi, i tuoi spostamenti, i saltelli, sembrava non toccassero il palcoscenico o il suolo, come volassi, questa è l’esatta impressione di chi guarda. E facevi sembrare tutto così semplice! Anche tu ballerino cantante, coreografo, ma in più.... in più, e lo sappiamo solo oggi a filmato ritrovato, ottimo pianista jazz! È così, e che emozione vederti alla tastiera, con l’abilità di un consumato pianista, ma, dove lo trovavi il tempo per allenarti al piano? Perché per suonare così bisogna trovarlo.
O anche quello era un talento naturale? probabile. Perché ciò che caratterizzava il tuo stile di danza era anche il ritmo, sempre presente e sempre da te ricercato, con l’utilizzo anche di qualunque oggetto, il bastone, un attaccapanni, la sabbia sparsa sulla pista per ottenere l’effetto spazzole della batteria. Tutto ti serviva per crearlo, per aggiungerlo a quello che già facevano i tuoi piedi battendo il tempo. E come tutti i geni inseguivi la perfezione, e, aggiungo, l’immortalità, perché potremo aspettare finché vorremo ma non rivedremo mai più cose del genere da parte di alcuno.
Gene, tu invece dicesti che avevi sempre avuto il desiderio di fare il clown, e lo facesti con stile tutto tuo, nel film " Il Pirata ", anche se la canzone del genio Cole Porter creò quasi un inno attorno alla tua interpretazione: Be a clown, be a clown/All the world loves a clown/Act a fool play the calf/And You’ll always have The last laugh.... Sii un clown, sii un clown.... nella vita spesso conviene agire come uno sciocco, per avere l’ultimo sorriso, arguiscono le parole. Ma che travolgente finale con Judy!! Come canto e come danza! Un’esplosione umana di talento, ritmo e buon umore. Un entusiasmo a questo livello me lo hai fatto provare solo nel ballo in stile Vaudville con Donald O’Connor, bravissimo anche lui, in " Singing in The Rain ", che verve, che energia! Ecco, la tua energia la trasmettevi, questo è il punto.
Cyd, chiudo con te, e mi spiace togliere merito alle tue colleghe, bravissime, Ginger in primis, Eleonor Powell, regina del tip tap, e Ann Miller, ma, anche a parità di talento, a loro mancò quella cosa che si chiama fascino magnetico, irresistibile, femminilità estrema, ancora una volta sensualità, e i tuoi due compagni Gene e Fred seppero in ogni occasione evidenziarla e tutto ciò che faceste voi tre, ma proprio tutto, fu di prima scelta!