Regia di Charles Walters, con Bing Crosby, Frank Sinatra, Grace Kelly, Louis Armstrong, musiche di Cole Porter
Di Corrado Barbieri
Una commedia piacevole, leggera, con tutti i personaggi centrati e con un cast di tutto rispetto, girata nel contesto delle splendide ville che sorgono nel Rhode Island. Sembrerebbero tutti ingredienti per un'opera di media levatura artistica, come parecchie Hollywood ne ha sfornate nel periodo d'oro di questo genere.
In realtà, chiunque ami la musica sa invece trattarsi di un'occasione irripetibile e fondamentale per ascoltare, interpretati con sound mai più ritrovato, successi immortali nella storia della musica americana, un'occasione soprattutto che ha visto lavorare grandi artisti che non avrebbero più avuto modo di cantare o suonare assieme. Perle quindi, naturalmente poi immortalate in registrazioni discografiche mai tramontate.
D'altronde l'autore delle musiche del film è uno dei giganti indiscutibili dell'universo melodico d'oltreoceano, quel Cole Porter alla cui vita è stato dedicata un'altra opera filmografica, "De-Lovely", malinconica e raffinata.
Un Louis Armstrong che va al festival di Newport, storicamente l'appuntamento jazzistico più memorabile, apre le scene, con i suoi All Stars, che si recano alla sontuosa villa di Dexter Haven (Bing Crosby), compositore e tra gli organizzatori del festival.
E i primi brani sono eseguiti proprio da questa band, nell'ultima formazione che accompagnò il grande Louis. Bing canta Little One e il "padre" del canto "crooner" viene in sottofondo accompagnato dalla tromba inconfondibile di Louis con poche frasi, note che da sole contengono tutta l'arte del musicista che - è stato- il jazz.
Tra i brani di Cole Porter più belli e dolci c'è "True Love", che qui fece in pratica il suo debutto presso il grande pubblico, con una versione inedita e unica: infatti è cantata da Bing in duetto con Grace Kelly in controcanto.
Un connubio inusitato e straordinario, a sottolineare una scena forse eccessivamente romantica, ma da non perdere proprio per questa esecuzione.
I'v no proof when people say you'r more or less aloof.... questo canta Frank Sinatra (Mike Connor) alla Kelly (Tracy Samantha Lord) di cui si sta innamorando, proprio davanti a lei, al banco di un bar nella biblioteca di una sontuosa villa. You Are sensational è il titolo e il refrain.
Niente di più azzeccato, perché Grace in questo ultimo suo film prima di ritirarsi a ricoprire il ruolo di principessa, è sensazionale, come fascino, esattamente come la descrivono le parole della canzone e come doveva apparire ancor più agli occhi di Frank.
Un amore nella finzione e, pare, nella realtà.
E, nel contesto di un party, Crosby e Satchmo si esibiscono in " Now you Has jazz ", un brano che nelle sue parole spiega al pubblico bianco, specie quello borghese presente nel film, ancora scettico verso il jazz, come lo fu anche nella realtà storica, cosa è il jazz, e che contiene un memorabile duetto tra i due, un duetto botta e risposta, pregno di swing e contagiosa simpatia. E mentre Bing spiega cos'è il jazz, Louis risponde col suo canto scat.
Irripetibile e irripetuta interpretazione.
I duetti non sono finiti, e sempre nel contesto della favolosa villa di zio Willy, ha luogo il più eclatante, sempre in quella biblioteca che contiene all'interno un rifornito bar, dove si ritrovano, per confidarsi, Frank e Bing: i due giganti del canto moderno, del canto crooner, in un brano che Porter titolò " Well, did you Evah! ", basato sulla melodia di un noto valzer e con lo schema domanda e risposta, improvvisano un piccolo, indimenticabile, show musicale. Fu l'unica volta che i due artisti, in parte "concorrenti" nella loro vita reale e sicuramente maestro e discepolo, si esibirono assieme.
Una pietra miliare.
La commedia, lievissima e carezzante, può esser vista magari di rado, ma per chi ama la musica e il jazz in particolare, è un appuntamento periodico, in attesa di quei momenti musicali, con i quali, inevitabilmente, si schiaccia un tasto per riascoltare, rivedere, riprovare quelle sensazioni.