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L'"ITALIEN" SERGE REGGIANI




di Vincenzo Grande





Per anni abbiamo pronunciato il suo cognome alla francese, con l'accento sull'ultima sillaba, forse pensando che fosse in Francia da generazioni, mentre i francesi lo chiamavano l'"Italien": la sua famiglia, antifascista, era emigrata in Francia nel 1930, quando Sergio aveva otto anni. Erano di Reggio Emilia, del quartiere Santa Croce e il padre faceva il parrucchiere.
Della sua terra Sergio, poi Serge, ha tutta la spontaneita' e l'intensita' espressiva, e in piu' un talento artistico eclettico. Il teatro fa parte dei suoi studi e delle sue prime esperienze e di li' al cinema il passo e' breve.
A quel punto Serge, dopo essersi nascosto per sfuggire ai tedeschi, si trova a Parigi, e' il dopoguerra, si apre una delle epoche culturali piu' prolifiche e affascinanti della storia: Yves Montand, Simon Signoret, Jacques Prevert, Georges Brassens, Leo Ferret, Juliette Greco, Edith Piaf, George Moustaki e molti altri sono i protagoniti di una straordinaria stagione di cui Serge fara' parte.
Molto poco dell'attivita' teatrale e cinematografica francese di Serge giunge in Italia, ma il cinema italiano gli offrirà occasioni storiche di partecipazione: "Il Gattopardo" diretto da Visconti, "Tutti a casa" di Comencini, dove e' un partner ideale di Sordi, "Il giorno della civetta" di Damiani.
Tre opere importanti dove l'attore Serge Reggiani, le cui parti sembrano semplicemente ritagliate su di lui, si fa amare per il suo "under-acting", per ruoli di persona modesta e genuina, di cui ci rimane impressa la sua espressione spesso triste, una sua caratteristica.
Nel 1963 lo scopritore di talenti Jacques Canetti lo spinge a intraprendere anche l'attività di chansonnier e per chi segue quel mondo e' una gradevole sorpresa. Serge si esibisce e registra vari album di canzoni e ballate, poetico, piacevolissimo e con una voce dal fascino particolare. Interpreta anche un suo brano autobiografico "L'italien" e il classico di Moustaki "Ma Liberte". includendoli nell'album "Poetes".
Dopo anni tornerà anche nella sua Reggio Emilia, una rimpatriata con performance tra le ovazioni dei concittadini.
Credo che la piu' bella definizione di Serge Reggiani sia stata quella data dal presidente francese Chirac nel 2002 alla morte dell'artista "Un poeta dal cuore immenso". A noi piace ricordarlo per sempre nella parte del modesto soldato Ceccarelli in "Tutti a casa", dove guadagno' l'affetto sincero di tutto il pubblico italiano.

 

 
   
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