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PILOTI, GARE E...LENZUOLA, ACCADEVA NEGLI ANNI ‘60

 



Di Duccio Castelli




Avevo fatto un lungo a un tornantino e avevo pagato caro l'errore, che mi rallentò il lungo e triste rettilineo successivo. Cattiva gara, auto scarsa e fradicio di pioggia (ruote scoperte) ero rientrato nero nel "villaggetto olimpico",  in cui si era trasformato quell'albergone di montagna a Bosco Chiesanuova, riempito da piloti, scudieri,  meccanici  e burocrati della gara della Stallavena ..terra dell'allora famosa Gigliola Cinquetti, quella che non aveva l'età per amarti e che a Monza durante uno spot televisivo, mi aveva domandato chi fosse Lorenzo Bandini...!
Salgo alla mia stanza e con ancora addosso la tuta Dunlop mi infilo nel mio letto e - intristito e stanco - mi addormento. 

"Ma tu che fai lì?"
Apro un occhio e vedo sulla porta Carlo Facetti, pilota famoso, che mi guarda tranquillo. 
"Ah, salve Facetti" (io avevo vent'anni e lui trentacinque e non mi conosceva), e intanto mi siedo sul letto e lui vede dalla tuta che sono un pilota (bagnato).
".. Ma.. mi sto riposando.."
" Nel mio letto?" insiste Facetti,
" Urca! Ma non è la mia stanza questa?
"Eh no!"
" Vacca boia, devo avere sbagliato il piano, non è il terzo?"
"No, è il secondo.."
" che figura di merda!" dico beceramente, cercando -  un po' -  di metterla sul ridere..
Per fortuna l'atmosfera era sana e sportiva ed erano tempi belli quelli, gli anni Sessanta, quelli della Dolce Vita.  Capimmo, sorrise e  io scappai scusandomi e balbettando "bene la gara?" -  "Si grazie, ho vinto" .

 
   
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