(Peyton Place), dal romanzo di Grace Metalious Musiche di Frank Waxman
di Mark Robson, con Lana Turner, Diane Varsi, Hope Lange, Lee Philips, Arthur Kennedy, Russ Tamblyn
di Corrado Barbieri
È forse il film nel complesso più rilevante nel filone delle tematiche giovanili. Pur tratto dal romanzo della Metalious, se ne discosta quasi completamente, per narrare le storie di giovani che da condizioni sociali differenti e alla vigilia ciascuno sia di scegliere, sia di sottostare ai propri destini, hanno in comune di vivere in un lindo paesino del New England dove l'ipocrisia e il pettegolezzo sono soffocanti. Ciò che rende la storia senza tempo è proprio lo scontro tra l'eterno desiderio di indipendenza dei giovani e la repressione operata dalle convenzioni e dal conformismo degli adulti. Così i vari personaggi vivranno la tristezza di rientrare in atmosfere domestiche loro avverse, di aver a che fare con genitori che vogliono imporre la loro visione della vita, e guardarsi continuamente dal pettegolezzo imperante in un cittadina puritana. La scuola è per gran parte del film il luogo dove si verificano gli incontri significativi per le loro vite e i loro affetti. Dove convergono problematiche esistenziali e dove si formano i legami destinati a durare negli anni.
Aprono il film un bellissimo brano di Waxman e la voce fuori campo di Allison MacKenzie (Diane Varsi):
"Mi chiamo Allison MacKenzie. Dove sono nata io, il tempo non era segnato dall'orologio nè dal calendario, ma dalle stagioni. L'estate era spensierata allegria. Dolce e amaro, l'autunno era tempo di rimpianti per momenti finiti e cose rimaste incompiute. Poi giungeva l'inverno, con un freddo manto di prudenza e di gelo. Ci pungeva il naso e l'orgoglio e ci spingeva più vicini alle stufe roventi dei ricordi e del desiderio. La primavera era una promessa. Ma c'era una quinta stagione, quella dell'amore, e solo i saggi o i fortunati sapevano dove trovarla".
Diane Varsi è la protagonista più interessante unitamente a Russ Tamblyn. Fece qui il suo debutto, appena diciottenne e con una sola breve esperienza precedente (nel film "Gigi"). Di animo irrequieto, ribelle (era stata espulsa da scuola a 15 anni), ma fragile, dopo il film venne indicata come una con- troparte femminile di quello che era James Dean negli stessi anni, e sembrò destinata al successo. In realtà la sua riservatezza nel mondo hollywoodiano non giocò a suo favore e problemi nervosi le preclusero una carriera brillante, lasciandola ai margini.
In età più matura una grave malattia le precluse ulteriormente la carriera e scomparve a 54 anni.
Restera' tuttavia indimenticata come la Allison di Peyton Place, dove è la studentessa sensibile che aspira a diventare scrittrice, spirito libero che tro- verà la forza di allontanarsi dall'ipocrisia e dalle maldicenze del suo paese dopo aver avuto una crisi provocata dall'apprendere dalla madre Constance (Lana Turner), donna sessualmente repressa e ossessionata dal pettegolezzo, che il padre non è morto, ma in realtà è figlia illegittima. Questo provocherà la rottura totale tra madre e figlia.
Allison si innamora di Norman Page (Russ Tamblyn), introverso, totalmente succube di una madre possessiva e bigotta. Troverà anche lui la libertà dal conformismo locale, quando partirà per la guerra ed entrerà nei corpi speciali. Alla fine, su un treno, che lo riporta a casa, rincontra Allison, anche lei al suo primo ritorno a Peyton Place, a testimoniare a favore dell'amica Selena incolpata di omicidio. Selena Cross (Hope Lange) è tra i giovani della storia la più dolce, la vittima dello stupro, quella che giura amore eterno al suo ragazzo.
Grande amica di Allison, sensibile quanto lei, povera, comprensiva con tutti.
Il bruto è il patrigno Lucas, interpretato da un Arthur Kennedy sempre all'altezza di ogni ruolo, mai scaduto nella routine cinematografica.
Selena sarà assolta per aver ucciso il patrigno dopo un ulteriore tentativo di violenza.
Rodney Harrington (Barrie Coe) è il giovane borghese remissivo, figlio dell'industriale in vista del luogo, mite e invaghito della frizzante, chiacchierata e appariscente Betty Anderson (Terry Moore) che riuscirà a convincerlo a sot- trarsi al giogo paterno, e lo sposerà con una decisione improvvisa, per poi ben presto saperlo caduto in guerra. Michael Rossi (Lee Philips) è il giovane, illuminato professore che assumerà la carica di direttore della scuola di Peyton Place, un insegnante che tutti vorrebbero aver avuto, e che molto probabilmente non esiste in alcuna realtà scolastica...
Ama tutti i ragazzi e si innamora della bellissima Constance MacKenzie dopo un idillio travagliato.
La voce fuori campo di Allison punteggia la storia anche in altri momenti, a sottolineare l'importante passaggio di età che sta tra la fine della scuola e della spensieratezza e le asperità immediate della vita.
" Da principio i diplomi sembrarono una ricompensa per il passato, ma appena in nostre mani divennero un impegno per l'avvenire. L'indipendenza era qualcosa di distante che possedemmo all'improvviso e ci fece esplodere come fuochi... E gradualmente, quando svanì l'allegra confusione dell'estate, uno ad uno capimmo che il lunedì mattina delle responsabilità era arrivato ".
E a confessare lo smarrimento di certi momenti dolorosi della lontananza dai luoghi dove si è nati e vissuti. "...La primavera mi portò la sensazione di aver trovato il mio posto nella vita, ma una parte di me continuava a fuggire. La sorprendevo correre nel ricordo per i prati di Peyton Place e vagare per le strade ora vuote di giovani...".
Alla fine, riunitasi con la madre e con Norman, Allison ci dice ancora, con la voce fuori campo, che finalmente ha scoperto la stagione dell'amore, e ci avverte che si trova solo nel cuore di un altro, e che forse " in questo momento qualcuno che non conoscete la sta cercando dappertutto ed è in voi ".
In chiusura del film si resta con la freschezza di Allison negli occhi, e nella mente la malinconia di Norman, la dolcezza di Selena, e il desiderio di vita di Rodney frustrato dalla morte, perché nelle nostre vite in realtà li abbiamo conosciuti tutti, abbiamo attraversato chi più, chi meno, i loro percorsi e li abbiamo avuti amici, anche se non eravamo in un luogo chiamato Peyton Place.