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I TRAMONTI INFUOCATI DI EMIL NOLDE
di Elena Perra e Corrado Barbieri
" La propensione di un artista a esaltare, esasperandolo, il lato emotivo della realta' rispetto a quello percepibile oggettivamente", questo il significato insito nel termine - Espressionismo-, un orientamento artistico in cui forma e colore perdono ogni funzione descrittiva per assumere un valore autonomo, tendenza nata nei primi anni del Novecento nel centro Europa e che annovera tra i suoi esponenti piu' affascinanti il tedesco Emil Nolde. Nato negli anni dell' affermazione del nuovi stili che in Francia nella seconda metà dell'800 stavano rivoluzionando la pittura, all'inizio del nuovo secolo intraprende una pittura ispirata all' impressionismo, ma e' ben presto colpito dallo stile e dalle opere di Paul Gauguin, che per alcuni versi ha un sentire simile al suo. In comune ha la ricerca della primitività, della semplicita' della vita e del tema dominante della natura. Anche nella sua pittura le superfici sono piatte, senza prospettiva e senza plasticita', nessuna sfumatura, i colori sono pochi e puri, rosso, arancio, blu, verde, viola . E' questo il suo mezzo per esprimere le sensazioni piu' profonde, sensazioni assolutamente dirette, senza mezzi termini in senso coloristico. Aderisce alle nuove tendenze che in Germania stanno dando vita all'espressionismo, in particolare al gruppo Die Brucke. Nolde pero' prima segue il percorso di Gauguin, compiendo alla vigilia della prima guerra mondiale un lungo viaggio attorno al mondo che lo porta in luoghi prossimi a quelli dove il pittore francese ha concluso la sua esistenza. Tra i temi che predilige vi sono i tramonti, forse i soggetti piu' rilevanti per forza espressiva e visiva, che ritrae in modo violento, in autentiche tempeste di colore. Una natura quindi dove non c'e' quiete, pace, romanticismo, ma scenari primordiali, violenti quanto suggestivi. Nella sua ricerca interiore, molto tormentata, al fine di scoprire quale fosse la sua personalita' artistica, si e' voluto vedere tutto il dramma del suo tempo, di una Germania alla vigilia dei due conflitti piu' terribili della storia, eventi nei quali Nolde verra' drammaticamente coinvolto, anche se proprio in quegli anni la sua produzione sara' molto vasta. I tramonti resteranno comunque un soggetto prediletto nel corso di tutta la sua vita, anche quelli ripresi nel pur grigio e piatto paesaggio centro europeo. Tra tanti tormenti, rimane toccante e lucida una sua affermazione, che racchiude in modo inequivocabile l'essenza della sua arte " i colori erano la mia felicita', come se avessero amato le mie mani" .
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