La biografia di Alice Prin, alias Kiki de Montparnasse, si fregio' dell'introduzione di Ernest Hemingway ,all'inizio degli anni '30, e fu proibita negli Stati Uniti fin quasi agli anni 2000 ! Basterebbero queste credenziali per iscrivere il personaggio tra le figure femminili piu' emblematiche del '900.
Kiki venne nominata la regina del quartiere piu' artisticamente creativo, piu' schiettamente anticonformista e piu' effervescente della Parigi degli anni 20 e 30 e fu una delle modelle piu' ritratte di ogni tempo.
Non era una grande bellezza forse gia' per i canoni dell'epoca, e ci appare in un trucco oggi improponibile, ma siamo negli anni dieci, e Alice a 14 anni inizia gia' a posare nuda per i pittori e a dare scandalo per il suo atteggiamento anticonformista e anti-borghese, nonche' per il suo linguaggio scabroso. Saranno dozzine gli artisti che la vorranno a posare per i loro nudi, tra cui Kisling e Cocteau.
Anche lei si cimenta nella pittura e recita nella parte di donna perduta in alcuni film, ma e' l'esibizione disinvolta del suo corpo e i numeri con cui si esibisce al Jockey che la pongono in primo piano presso il pubblico parigino. Nel 1921 sposa uno dei padri del dadaismo, il fotografo, regista, pittore e grafico americano Man Ray, con cui vivra' sei burrascosissimi anni, diventando una delle prime modelle fotografiche e una delle piu' immortalate.
Celeberrima rimarra' la sua fotografia " Le violon d'Ingres " ( conservata al Getty Museum ), in cui Man Ray sovrappone alla schiena nuda di Kiki i segni ad effe del violoncello, con l'allusione che il corpo femminile puo' essere uno strumento da suonare.
Scoppiata la guerra, un volantino da lei diffuso non piace alla Gestapo ed e' costretta a fuggire in America. Tornera' solo occasionalmente a Parigi, povera, cagionevole di salute, ridotta a leggere la mano ai clienti dei bistrot per procurarsi da vivere. Ultimo simbolo della liberta', dell'audacia e della creatività che caratterizzarono Montparnasse, scompare prematuramente e riposa in uno degli storici cimiteri parigini.
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Oltreoceano, si dipana la vita di Mary Louise Brooks, di soli cinque anni piu' giovane di Kiki. A differenza di lei, nasce in ambiente borghese, ma e' violentata da un vicino all'eta' di 9 anni e questo segna la sua vita e la sua carriera. Frequentata la scuola di danza, approda alle Ziegfeld Follies e debutta come ballerina a Broadway. Indiscutibilmente bella e dotata di un fascino intenso, attira l'attenzione di Walter Wanger della Paramount, che nel 1925 la mette sotto contratto come attrice cinematografica.
Dopo alcuni film girati negli Stati Uniti e in Europa, si ferma in Germania, dove il regista Georg Wilhelm Pabst la vuole come interprete nei due film che la lanceranno come prima grande star del cinema : " Il vaso di Pandora " e " Diario di una donna perduta " .
Sono i ruoli della donna fatale, sensuale, provocante e allo stesso tempo infantile e pura.
E' il personaggio della prostituta Lulu', ne " Il vaso di Pandora" che fa subito presa sul grande pubblico : la pellicola tratteggia infatti atteggiamenti sessuali liberi, tra cui, per la prima volta, quelli di una omosessuale, per cui la censura interverra' puntualmente. Il suo carisma sensuale, le parti di donna disinibita affidategli e la caratteristica pettinatura a caschetto che lei inaugura le garantiscono per qualche tempo un posto privilegiato nell'immaginario collettivo e la sua vita si svolge tra travagliati amori con magnati americani e registi, e film di vario genere, spesso mediocri.
Poi giunge anche per lei il dramma del passaggio del cinema da muto a sonoro e i conseguenti attriti con le case produttrici. Manca inoltre una grande occasione, quando rifiuta la parte di coprotagonista nel film " Nemico pubblico " con James Cagney, destinato a un grande successo.
Come spesso accade nella vita, il declino stimola anche in lei il desiderio di scrivere e Louise si scopre discreta autrice, collaborando con riviste cinematografiche e scrivendo il libro " Lulu' in Hollywood " . Riesce negli '50, con la riscoperta della sua carriera da parte dei critici francesi, ad ottenere un'ultima fiammata di successo, diventando per qualche tempo un'ottima critica cinematografica. Poi, un'altra donna libera e audace cade nell'oblio, cosi' almeno citano molte fonti, dimenticando colpevolmente che rimane nel persempre grazie all' artista italiano Guido Crepax, che negli anni 60 si ispira a lei per il personaggio fumettistico di Valentina. Il caschetto di capelli neri riappare, affascinando, la sensualità e la liberta' di Lulu' rivivono, la memoria di Louise Brooks e' salva!
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