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GLI IRRAGGIUNGIBILI CAPITOL YEARS




di Corrado Barbieri


Non possono sussistere dubbi sulla valenza artistica, sulla  capacita' comunicativa e sulla smisurata carica umana di " The Voice", nessun fenomeno canoro potra' mai insidiare la posizione di quel motore di emozioni e di piacere che e' stato per il mondo intero Frank Sinatra, un qualcosa di proiettato nel persempre, cioe' il requisito perche' si possa definire Arte universale.
Accertato questo, occorre avvicinare ulteriormente la lente sulla lunghissima e intensissima carriera di Sinatra per discernere una scala di valori artistici, interpretativi e umani che  una volta individuati ci permette non solo di approfondire un'analisi storico-musicale, ma anche di raggiungere il pieno appagamento nell'ascolto  e quindi nelle forti sensazioni che ne scaturiscono.


In tutto questo il primo fattore di cui tenere conto sono le scelte artistiche e tecniche che Frank operava, e nel suo caso particolare erano scelte  " sue", non occorre conoscere a fondo la sua storia o aver seguito interviste o filmati su di lui per capire che era dotato di una personalita' troppo forte per lasciarsi influenzare e consigliare in misura determinante su quel piano.
La trasformazione da giovane crooner delle orchestre di Harry James e Tommy Dorsey, le sue due incubatrici,  nel solista per eccellenza che segui' sono state frutto di sue pulsioni, spesso violente e inaspettate, di un sentire che gli indicava in modo netto e spontaneo  il passo successivo da compiere nell'evoluzione della sua arte.


E tali scelte riguardarono in primis il tipo di orchestre da cui essere accompagnato e gli  arrangiamenti che i compositori erano  in grado di produrre per le sue interpretazioni, sulla cui creazione poi pesava il suo perentorio giudizio e  le sue scelte.
Prendendo in considerazione l'immensa mole di registrazioni effettuate, e parliamo delle centinaia di album prodotti in  tutta la sua carriera, e considerando scontata e inevitabile la ricerca iniziale di un suo stile preciso, appare che nonostante l'indiscutibilita' del suo talento, del suo saper porgere in modo unico ed inimitabile, e di una voce che gli e' valsa in pieno la qualifica di " The Voice", una discreta parte delle sue scelte  si posizioni per gusto e scelte su uno standard che mai mette in discussione voce e capacita' espressive ma che dal punto di vista piu' generale  del repertorio non  brilli  per originalita' e forza di penetrazione nell'animo di chi ascolta.

Fatto  daltronde ovvio, perche' come sappiamo, ogni artista, in ogni branca dell’arte, ha, causa vari fattori, il suo periodo aureo, una sua parabola naturale e quella di Frank ha una durata straordinariamente lunga, che si posiziona a cavallo dei suoi 40 anni, e con precisione dal 1953 al 1962 : i nove  anni in cui incide per la casa discografica Capitol.
Proveniva dalla Columbia e come spesso gli era accaduto il rapporto aveva avuto un finale alquanto burrascoso. D’altronde Frank da una parte dettava sempre più i suoi desiderata al pur potente business discografico, dall’altra era in cerca di orchestre e arrangiatori con cui potesse giungere ad esprimersi compiutamente: e con la Capitol ci riusci'  e colse finalmente la perfezione !


Arrangiamenti di Nelson Riddle , di Axel Stordahl, orchestre di Riddle, di Gordon Jenkins, di Billy May e il miracolo inizio' a compiersi, materializzandosi in poco meno di un centinaio di brani.
Non li esamineremo ovviamente tutti, ma estrapoleremo in questo excursus quelli che banalmente, per dare l’idea, definiremo Best of the Best, canzoni dove le storie d’amore, l’atmosfera a volte vitale a volte malinconica della grande metropoli, quella fumosa dei bar in cui amava ambientare i suoi brani si incrociano fornendo un irraggiungibile intreccio di emozioni al loro ascolto.


Ma ci sono due ulteriori affascinanti ingredienti, in quel magico decennio, a dare peso e durata a queste interpretazioni nell’immaginario del pubblico, le vicende d’amore del Sinatra uomo, in particolare quella travolgente con Ava Gardner e le sue interpretazioni cinematografiche in alcune opere chiave, dove lega le sue canzoni indissolubilmente allo svolgersi della storia, iscrivendole  davvero nel tempo.


Vediamo i pezzi contemplabili in questa sorta di Olimpo musicale :
“ Come fly with me “. In una canzone frizzante di vitalita’, Frank invita a volare in aereo con lui, saltando da un luogo esotico del mondo ad un altro. Da Acapulco a Bombay, al Perù, accennando a una ideale “ luna di miele “;  infatti anche  il trasgressivo Frank deve sempre piacere all’America conformista, in cui bene o male le storie d’amore devono finire in matrimonio...Ma siamo anche negli anni in cui i voli turistici diventano il sogno sia di giovani che di maturi, nulla di più eccitante e romantico per quel tempo !
“ Where are you ?” E’ uno dei tanti brani del periodo Capitol in cui Frank si interiorizza, dopo una non definita delusione, cercando un amico sulla cui spalla piangere e consolarsi.
“ Laura “  Senz’altro uno dei picchi delle sue  interpretazioni, paragonabile  solo con il Laura eseguito al sax da Charlie Parker ( vedi in questa sezione).
“ Blues in the night “ Uno dei brani - notturni -  e forse il più’ bello, in cui moniti sull’amore, canto di usignoli e fascino delle ore più’ piccole riverberano tra le strade  di una città che ormai si avvia al sonno, ma in cui alcune anime forse tormentate sono sveglie e assaporano quella solitudine.
“ Ebb Tide “ E' la prima volta in cui viene introdotto in un brano il rumore della risacca, con un effetto straordinario che e’ rimasto indelebile. Il fluire della marea accompagna quello dei gesti d’amore in una coppia incantata da quel fascino. Un altro dei picchi assoluti di Frank.
“ One for my baby” Una delle canzoni più significative del personaggio Sinatra, che riflette sulla frustrazione e sulla malinconia di una relazione terminata, davanti a una bottiglia di whisky. Lanciata in un musical cinematografico da Fred Astaire negli anni 40, divento'  uno dei cavalli di battaglia di Frank che ne ha fatto quasi un simbolo, includendolo nel suo album più toccante, Only the Lonely.
“ Young at heart “ - Se sei giovane dentro ti appariranno le favole più belle - un’apertura di brano che parrebbe un insegnamento per tutti, ma che in realtà e’ un fatto congenito...! Dal film omonimo che in italiano e’ intitolato Tu sei il mio destino, dove Frank interpreta la parte di un compositore sfortunato, introverso e pessimista. Cercherà di suicidarsi ma l’amore di Doris Day lo salverà. Emozionante oltre ogni dire un altro brano contenuto nel film, e sempre Capitol, “ Someone to watch over me” eseguito molto lento al piano in un bar da un tristissimo e straordinario Sinatra.
“ The lady is a tramp “ Probabilmente non esiste persona che ami Sinatra che non abbia visto il film Pal Joey, il più ricco di sue interpretazioni, la cui più incisiva e indimenticabile e’ questa con cui seduce l’altezzosa Mrs Prentice-Simpson ( Rita Hayworth ). “ ...she likes the free fresh in her hair...” e davvero sembra di vedere una brezza fresca che gioca tra le chiome di una donna! mentre il suo swing e’ travolgente nel descriverne i capricci .
“ You are sensational “  siamo nella splendida commedia High Society : guardando  negli occhi Tracy Samantha ( Grace Kelly) al bancone del bar della sua villa sontuosa, il mediocre fotografo di una rivista scandalistica, Mike Connor ( Sinatra ) la seduce cantandole questa canzone. Un amore fulminante che fu anche nella realtà, ma Frank ne parlo’ poco nella sua vita, era infatti la principessa di Monaco, e Frank fu sempre un gentiluomo.
“ Chicago “ Un brano degli anni Venti spesso eseguito dalle orchestre jazz della Swing Era, ma nessuna versione può stare al pari di questa, data la verve esplosiva con cui la propone Sinatra.
“ Night and Day “ Una summa dell’arte canora di The Voice non poteva avvenire che con il brano principe di Cole Porter. Frutto della lezione che Tommy Dorsey diede a Frank quando da giovane era con la sua orchestra, cioe' fare footing, per acquisire fiato, per tenere le note a lungo non diversamente da un interprete di musica lirica.
“ Autumn in New York” e “ Moonlight in Vermont “. Due dei brani più’ classici interpretati da ogni vocalist di jazz in cui Frank dimostra di far parte anche di quella categoria.
“ You make me feel so young “ E’ la sensazione che ogni innamorato prova in un idillio, e Frank la canta con l’entusiasmo genuino di quei momenti, avendoli vissuti molte volte.
“ Stars fell on Alabama “. A meta' 800 una notte nel sud degli Stati Uniti fu caratterizzata  dalla caduta di uno sciame di meteoriti, poi celebrata da  un libro e da una composizione . Un altro brano  eseguito tipicamente dai jazzisti a ricordarci anch’esso che si può includere, senza avere la puzza sotto il naso di alcuni critici, Frank tra i cantanti di jazz nonostante la sua propensione per i brani più leggeri e popolari.
" I am a fool to want you " Sinatra e' coautore di questo straordinario brano. Una confessione rivolta alla donna con cui ebbe un rapporto di amore travolgente, Ava Gardner, che come tutte le grandi passioni fini' per diventare per lui un'ossessione da cui  riusci' difficilissimo liberarsi, e per cui  tento'  anche il suicidio. Il brano e' talmente bello e intenso che e' stato eseguito e registrato da tutte le piu' grandi cantanti di jazz, con interpretazioni sempre al top, sempre con  intensita' pari a quella dell'ispirazione che l'aveva creata.

E si potrebbe continuare a lungo, non scordando pero' la canzone che e' restata quasi simbolo dei Capitol Years, la canzone principe di Frank Sinatra, “ All the way “ ( vedi in questa sezione ), quel pluripremiato “ Fino in fondo “ a ricordarci come Frank ha vissuto ogni momento della sua vita.


 

 

 

 
   
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