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Hughie Lee-Smith

Dipinti come blues 

“ ...Se l’arte vuole sopravvivere deve esprimere i bisogni e le aspirazioni delle persone e materializzarli nella lotta per il raggiungimento dei loro obiettivi sociali ed economici .”



Di Elena Perra e Corrado Barbieri

 

 

 

Hugue ( come rettifico’ il proprio nome) e’ stato uno dei pochissimi pittori afro-americani del XX secolo, e l’unico a ricevere premi e riconoscimenti ufficiali.
Delle sue opere colpiscono immediati due aspetti fondamentali, l’essersi ispirato piuttosto apertamente ad Edward Hopper per le scene urbane e a Winslow Homer per certe viste marine e di natura, e l’ uso di tonalità calde, pastello, caratteristica quest’ultima che lo rende riconoscibile e lo differenzia dai tanti che hanno tratto dal maestro assoluto Hopper. 
Se la rappresentazione e’ quella della solitudine e della malinconia care al maestro, diverse sono certe atmosfere, più lievi, più rarefatte, spesso intrise di mistero. Di grande effetto risultano i suoi cieli, con nuvole possenti, che inducono fantasia e costituiscono un effetto moltiplicatore dello spazio e della profondita’.
Ciò che più spesso Hugue rappresenta sono palazzi fatiscenti , strade trascurate, degrado, ambienti che ben conobbe nei suoi spostamenti da Cleveland a Detroit e in altre periferie americane.

Coniugando visivamente tutti questi elementi, chi approccia le opere di Hugue riceve per certo robuste sensazioni, avvertendo un senso di inquietudine e di mistero, come nel suo dipinto piu’ celebre, il malinconico “ Contemplating my future “ dal significato ambiguo, ma che ha tutto il sapore di un blues!

 

 


 
   
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