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THE GAMBLER




di Corrado Barbieri



É il titolo di uno dei brani country piu’ famosi, di quelli nati nel periodo d’oro del country, a cavallo tra anni 70 e 80, mentre in Europa, e specie in Italia, pochi appassionati si innamoravano letteralmente di quella musica, di quello stile trascinante e al contempo romantico, le cui parole raccontavano sempre di uomini perduti, di storie d’amore finite e di vite travagliate.
La figura del “ gambler “ del giocatore, non trova riscontro in Italia, anche se in tanti giocano con frequenza a ogni sorta di azzardo, ma negli Stati Uniti e’ una figura sia mitica che reale, per trovare le cui origini bisogna retrocedere all’epopea del west oppure andare semplicemente alla visione di qualche film ( consiglio “ Cincinnati Kid “ con gli eccellenti Steve McQueen é uno strepitoso Edward G.Robinson).
La canzone descrive una scena a bordo di un treno, diretto chissa’ dove, a tardissima ora di una calda notte estiva ed e’ raccontata da una voce narrante.
I due protagonisti sono così’ stanchi da non riuscire a dormire e il giocatore, più’ vecchio del narratore, guarda al finestrino l’oscurità con sguardo spento.
Il giovane narratore ha con se una bottiglia di whisky e il giocatore a un certo punto gli chiede laconicamente un sorso in cambio del quale puo’ dargli qualche utile consiglio sulla vita. Lui dichiara di essere in un momento sfortunato ( out of aces) e inizia:
“ Devi sapere prima di tutto che carte tenere e quali scartare .
Sapere quando andartene e mai contare il denaro mentre giochi, c’è tempo alla fine della partita.”
Poi il discorso si fa più esistenziale “ ...per sopravvivere devi saper sempre leggere negli occhi della gente, sapere cosa buttare e cosa trattenere, e che una mano puoi vincere e l’altra perdere, e comunque che il meglio che puoi sperare dalla vita e’ morire durante il sonno”.
La canzone è una semplice metafora dell’esistenza, che un vecchio stanco e non particolarmente fortunato passa come un testimone al piu’ giovane, prima di bere l’ultimo goccio, spegnere la sigaretta e ritirarsi per dormire, in quel sonno da cui spera di non svegliarsi.
Il treno infatti prosegue nella notte e si capisce che il vecchio e’ andato incontro a quel destino che aveva auspicato, quindi ha avuto un ultimo asso vincente.
La ballata, composta da Don Schlitz, immediatamente diventa un romantico e poetico best seller grazie al modo di porgere e cantare di Kenny Rogers, in quegli anni il macho country per eccellenza, con una voce piena e roca nella giusta misura e il look da gambler. Negli anni duemila, oltre 30 anni dopo,la giovanissima cantante svedese Sophie Hanson ( ora assidua frequentatrice di Instagram con Le sue canzoni ), delicata e fresca , interpreta magistralmente un brano composto per machi con una sua mimica e un sound destinati ad essere riascoltati ancora più volentieri di quella leggenda del Country anni 70 che é Kenny Rogers. Su quel treno diretto verso il nulla, nella solitudine della notte c ‘e’ lei, ma ci siamo anche noi.

 




 

 
   
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