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SCOPRENDO FORRESTER

Regia di Gus Van Sant, con Sean Connery e Rob Brown




di John Milner




Una storia a sfondo letterario, che vede un ragazzo sedicenne nero e un vecchio, famoso scrittore americano (Sean Connery) giunto all'inverno della sua vita. Un’amicizia improbabile ma possibile, cementata da due circostanze, quella del ragazzo, che ha il grande dono di saper scrivere e un'intelligenza vivissima, e per poter restare in un liceo rinomato deve produrre scritti di un certo livello, e quella dello scrittore famoso ma scomparso da decenni dalla vita pubblica, che conduce un' esistenza separata dal mondo e per un caso, improvvisamente, sente il bisogno di aprirsi, quando scopre il talento del ragazzo, per il quale diventerà un rigido ma sensibile maestro.
Lo scenario è il quartiere povero del Bronx. Lo scrittore abita a un piano alto di un vecchio edificio anni Trenta. Non esce mai dall'appartamento, vive in una sorta di penombra, contornato da centinaia di libri e suoi manoscritti mai pubblicati e con l'hobby del birdwatching negli alberi circostanti, unica attività che lo proietta per brevi istanti fuori dalle mura della casa. A suo tempo vincitore di un premio Pulitzer, dopo il grande successo del primo romanzo deciderà di non pubblicare più nulla, frustrato dall'ipocrisia dei critici letterari, falsi intellettuali, e da una crisi esistenziale provocata da lutti familiari.
È una storia che ha il grande pregio di trasmettere a chi vede un irrefrenabile desiderio di scrivere. Il percorso della pulsione a scrivere, gli accorgimenti tecnico/linguistici cui si accenna, la spinta irrefrenabile a buttar fuori dal proprio animo, con lo scrivere, un sentire profondo, trabordante, urgente, sono piacevolmente contagiosi. "...la quiete di coloro che ci hanno preceduto non può alleviare l'inquietudine di coloro che ci seguono” scriveva il vecchio nel suo unico romanzo, e il ragazzo glielo ricorda in un momento di sue dolorose reminiscenze.
E il ragazzo riesce non solo a far trascorrere al vecchio un'ultima stagione di vivacità, ma soprattutto gli fa riscoprire tardivamente il sentimento perduto dell'amicizia. Uscendo di casa dopo vent'anni di volontaria clausura, il vecchio ricambia, difendendo in prima persona, con la forza della fama passata e della sincerità, in un aula universitaria affollata e davanti al corpo insegnante, il ragazzo dall'accusa di aver copiato scritti altrui. Una scena carica di emozioni che non può non indurre a riflessioni profonde per le parole sull'amicizia e sulla famiglia.
Il vecchio torna nel suo paese natìo, la Scozia, sentendosi vicino alla fine.
In eredità il ragazzo riceverà il manoscritto del suo romanzo ultimo, "Tramonto", con l'indicazione di scriverne l'introduzione.
Accanto a tutto questo, la storia ha un altro pregio: evidenziare come la vita di uno scrittore che sceglie la clausura in una casa di meditazione e di ricordi schiuda in realtà orizzonti interiori inusitati e appagamenti reconditi quanto inaspettati. Una realtà che non può non aver influenzato l'ispirazione dell'autore del soggetto e propria delle grandi figure della letteratura.


 
   
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