LETTERA A PAPA' DISNEY
di Corrado Barbieri
Cosi' ti chiamavano i tuoi personaggi quando dalle pagine dei comics venivano fatti rivolgere a te. E di quanti animali umanizzati fosti il padre ! In realta' il padre incontrastato e universalmente riconosciuto di quelle moderne fiabe che facesti nascere alla fine degli anni Venti, inusitata, inaspettata evoluzione delle fiabe di fine Ottocento/inizi Novecento, che solo la straordinaria fantasia di Louis Carroll, padre di Alice nel paese delle meravigli, aveva iniziato a scolvolgere e rendere moderne.
E questo termine implicava anche che la favola non doveva piu' limitarsi ad avere seguito presso i bambini, ma doveva poter coinvolgere tutti.
Sensibile innovatore, genio artistico, grande organizzatore, imprenditore di inaudito coraggio. Fosti tutto questo e poi tanto di più sempre come imprenditore, ma io mi fermerò alle tue immortali creazioni artistiche, perché pur togliendomi tanto di cappello al Disney che creo' un autentico impero, con "le città Disney", le tante etichette musicali, una mega catena alberghiera,e cento altre iniziative di successo, il business, le colossali macchine per fare denaro, gli imperi economici non solo non hanno per me appeal alcuno, ma non sono senza tempo come i soggetti che mi sono proposto di trattare, possono passare di mano in mano, da compagnia a compagnia, possono intrecciarsi con i vari spostamenti di pacchetti azionari, ecc e soprattutto poco hanno a che fare con l'arte. Quindi continuo a rivolgermi a papa' Disney...
Creati i tuoi personaggi chiave alla fine degli anni Venti, Micky Mouse, Donald Duck, Goofy, Minnie Mouse, lasciasti che si dedicassero a questi i disegnatori del team che avevi organizzato, perché continuassero, pur con una rapida evoluzione grafica nel senso dell'affinamento, le storie che venivano pubblicate in forma libraria e comunque cartacea.
Tu invece puntasti al cinema di animazione, con sempre più coraggio e pervicacia.Quella era la vera novità per il mondo, quella era la strada per far sognare, per creare emozioni, a grandi e piccoli, portando le storie sullo schermo, le tue moderne fiabe, cioè' arte sposata all'arte cinematografica.
E iniziasti con le straordinarie, indimenticabili "Silly Simphonies", brevi filmati di animazione che avevano come protagonisti decine di personaggi animali/ umanizzati, ma anche cose umanizzate, oltre che bambini elfi come i water babies. Oppure soggetti di pura fantasia come gli scheletri che danzano o i pasticcini/ umani, con le loro storie, i loro sentimenti. Incredibile soprattutto "Lullaby Land". Un'esplosione di fantasia creativa, il tutto introdotto e sottolineato da musiche adeguate, che potevano passare da brani dolcissimi e tenerissimi, ninne nanne ad esempio, a brani in perfetto stile swing jazzistico dell'epoca. Forse troppo belli, troppo raffinati, e soprattutto troppo poetici, e le masse americane stentarono a capire, con un risultato di seguito modesto, per opere che oggi si possono definire icone, autentici gioielli!
Si era all' inizio degli anni Trenta, e mentre i tuoi team di disegnatori sfornavano storie inusitate, divertenti, simpatiche, che apparivano in libri o album in tutto l'Occidente, anche queste autentiche perle, tu puntavi in alto. A quella che per sbeffeggiarti chiamavano la Follia Disney, il lungometraggio "Biancaneve e i Sette nani", che finalmente apparve nel 1937, primo film di animazione in Technicolor della storia. Alla prima della proiezione naturalmente furono presenti i vip dell'epoca, con le loro ironie tipicamente borghesi e gli altrettanto borghesi pettegolezzi salottieri: tutti sicuri di una pazzia firmata Disney.
A fine film, tutti erano in piedi ad applaudirti, stupefatti, attoniti: Disney era riconosciuto grande, aveva scioccato con ciò che mai nessuno aveva ancora tentato.E non era che l'inizio. Poi, nel giro di dieci anni, e con in mezzo il conflitto, seguirono Pinocchio, Fantasia, Dumbo, Saludos Amigos, Bambi, Alice nel paese delle meraviglie, Peter Pan, Cenerentola. Le parole per questi capolavori le possono trovare tutti, furono assoluti ed universali, nonché eterni. Tra essi si inframmezzavano altre realizzazioni pregevoli, come "Le storie dello zio Remo" o i primi, dettagliati, didattici, spettacolari documentari intitolati "La natura vivente", girati in varie parti del mondo dai primi team dedicati alle lunghe e laboriose riprese della natura.
Il periodo più felice, più bello dei comics, i fumetti Disney su carta, fu tuttavia per l'Italia il pre e immediato dopoguerra, quando ogni settimana storie inimmaginabili apparivano a puntate su Topolino giornale e poi libretto, sugli Albi d'Oro e su quelli tascabili.
Storie che uscivano dalla penna di Barks o di Gottfredson che non finivano mai di coinvolgere e di stupire, per l'atmosfera di mistero che riuscivano a creare, per come sorprendevano mostrando mezzi tecnologici che sarebbero apparsi 40 anni dopo. Artisti veggenti, questa potrebbe essere la loro denominazione.
Poi, nel 1949, in una squallida grotta, al buio, senza che nessuno potesse immaginare cosa sarebbe apparso, ecco un essere ridicolo,stranissimo, nudo con un gonnellino, magro con una testa e un naso ridicoli: ETA BETA l'uomo del 2000 era il nuovo Personaggio disneyano, che sconcerto' inizialmente, con i suoi strani superpoteri e abitudini non sense.Ma le storie continuarono, complesse, avventure coinvolgenti, e anche ETA BETA entro' a far parte dei figli di papà Disney ed accettato da tutti, ai quali era diventato simpatico.
E' qui che fermo la tua opera e la tua vita, Papa' Disney, e non voglio ricordare le turpi vicende legate al maccartismo, una delle ventate periodiche di pura paranoia americane, che coinvolse anche te dalla parte dei censori. Ne', come premesso, voglio ricordare tutto il big business che segui', fino alla creazione di un impero,un impero meritato, su questo non possono esservi dubbi.
Comunque tu sia stato, ti ho amato, anche perché non riesco assolutamente a figurarmi un mondo senza i personaggi di Disney.
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