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GEORGE CALLAGHAN, UN ARTISTA A TUTTO TONDO 


Di Elena Perra e Corrado Barbieri

 


Forse una vita da artista piu' di quella dell'Irlandese George Callaghan e' difficile da concepire. Musicista, illustratore, pittore lontano da ogni stilema e scuola, irlandese di nascita e nel profondo ma in continuo spostamento da un continente all'altro, George Callaghan sembra non riesca a tenere a freno  nemmeno una piccola parte del suo  sentire artistico, alla  ricerca continua nel corso della sua vita di rinnovate energie e forme espressive.

Nato a Belfast nel 1941 e diventato ben presto un nome di successo nel campo dell'illustrazione pubblicitaria, si reca in Sud Africa, per poi spostarsi in Australia, in Tasmania e in Francia, con frequenti ritorni annuali nella sua Irlanda, per attingere, come dalle sue parole, a quelle radici che nella sua esistenza hanno di continuo prodotto boccioli di arte, sorta di puntuali fioriture primaverili, e questo sia nella musica, un accattivante folk praticato suonando l'arpa celtica, sia nella pittura, senz'altro la sua espressione piu' interessante e prolifica. 

Non e' facile, come si e' detto, inquadrare in uno stile il suo lavoro pittorico : " sofisticato naif ", come definito da alcuni, surrealista se si prendono  in considerazione buona parte dei suoi dipinti, e, se si considera cio' che conta, cioè l'effetto che il suo lavoro ci trasmette, si puo' parlare delle sue opere come oniriche e magari usare anche l'aggettivo fiabesche. Poi, in questo giardino di fantasie creative, spuntano ogni tanto immagini inusitate che riportano ai suoi inizi di illustratore, quasi che Callaghan voglia ogni tanto ricordarci quelle citate radici a cui tiene molto.

Si sa che tale dinamica sensitività conduce, spesso e a volte inevitabilmente, allo scrivere e alle riflessioni profonde, cosa che e' accaduta anche a Callaghan. Intervistato, ci dice che si e' ritirato ( retired, in pensione traducendo in italiano) ma ci precisa un concetto fondamentale  di cui tenere conto " un artista non si ritira - da - qualcosa, ma - verso - qualcos' altro ", quindi comincia un altro viaggio in direzione di uno stadio successivo di creatività, non e' a un capolinea : un concetto che l'umano del terzo millennio dovrebbe tenere molto presente e che troppo spesso gli sfugge.. 





 

 
   
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